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Il Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, istituito nel 1999, è una zona umida di valore internazionale tra le più importanti in Europa, raro esempio al mondo di ecosistema presente in aree fortemente antropizzate ma habitat ideale di molte specie animali, tra cui il bellissimo ed elegantissimo fenicottero rosa.
L’origine del sistema degli stagni costieri di Molentargius e di Quartu risale al Pleistocene, i cui ripetuti cicli di ingressione e regressione marina hanno portato al deposito di due strisce sabbiose alluvionali. Quella più interna, Is Arenas (la cui denominazione in sardo campidanese significa le sabbie), è una spiaggia fossile che separa il bacino delle Saline dal Bellarosa maggiore. Quella più esterna, il Poetto, è un sistema retrodunale più recente che separa le Saline e lo stagno di Quartu dal Golfo degli Angeli.
Dal punto di vista idrologico il sistema di stagni è alquanto complesso e si distingue in più formazioni.
Il Bellarosa minore è lo stagno più interno, composto di acqua dolce, situato nella zona settentrionale del sistema di stagni ed è alimentato da alcuni torrenti e dalle acque affinate provenienti dall’impianto di fitodepurazione detto “Ecosistema Filtro”. I torrenti sono:
Riu Mortu: attraversa il comune di Monserrato. Nel suo tratto finale passa fra i centri abitati di Monserrato e Pirri (frazione di Cagliari) confluendo sul lato nordoccidentale del Bellarosa minore presso il Viale Marconi di Cagliari.
Riu Nou: attraversa il territorio del comune di Selargius. Nel suo tratto finale passa a ovest del centro abitato di Selargius confluendo sul lato settentrionale dello stagno, presso un noto centro commerciale.
Riu Is Cungiaus: scorre lungo il confine fra i comuni di Quartucciu e Quartu Sant’Elena. Nel suo tratto finale attraversa la periferia occidentale di Quartu confluendo sul lato nordorientale del Bellarosa minore.
L'”Ecosistema Filtro” è un grande impianto di fitodepurazione, o meglio un’area umida artificiale, costruita durante i lavori di risanamento che sfrutta le capacità autodepurative tipiche di questi ambienti per affinare una parte delle acque provenienti dal depuratore di Is Arenas e renderle idonee all’alimentazione degli stagni. Oggi è parte integrante del sistema degli stagni ad acqua dolce ed è esso stesso sito di sosta, svernamento e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici, tra cui specie protette.
Il Bellarosa maggiore occupa il settore centrale degli stagni, compreso fra il Bellarosa minore e la striscia de Is Arenas e costituisce il bacino di prima evaporazione della salina di Stato, ora dismessa.
Le Saline è costituito dal sistema di bacini compreso fra la striscia di Is Arenas e la città di Quartu a nord e la striscia del Poetto a sud. Da est a ovest è composto dal bacino di seconda evaporazione, da quello di terza evaporazione e dal sistema delle vasche salanti. Il settore orientale è noto anche con il nome di Stagno di Quartu.
Il regime idrografico, alquanto complesso, è il risultato di una modificazione strutturale dell’Uomo, finalizzata allo sfruttamento delle Saline e, in epoche più recenti, al risanamento ambientale dell’ecosistema.
Il regime naturale, che esisteva prima delle opere idrauliche realizzate in epoca Sabauda, si basava sull’alimentazione del Bellarosa minore con le acque dolci dei corsi d’acqua a regime torrentizio provenienti dal Campidano di Cagliari. Il sistema lacustre costiero, corrispondente ai bacini delle Saline e dello di Quartu, era fisicamente separato dal Golfo degli Angeli dal sistema retrodunale del Poetto e per natura sarebbe destinato al progressivo prosciugamento con il deposito di un suolo alluvionale sabbioso.
Le opere idrauliche realizzate dai Piemontesi avevano il fine dello sfruttamento industriale delle Saline (fin dall’antichità sfruttate con sistemi rudimentali). Il regime idrografico cambiò drasticamente con la realizzazione di un sistema di alimentazione artificiale che utilizzava l’acqua marina prelevata dalla vecchiaidrovora, situata presso l’ex Ospedale Marino al Poetto, che sollevava le acque facendole confluire nel Bellarosa maggiore, ex bacino di prima evaporazione. Attraverso il sistema di canali, le acque del Bellarosa maggiore confluivano nel settore orientale (Stagno di Quartu) alimentando il bacino di seconda evaporazione. Per la naturale pendenza (da est a ovest) le acque confluivano poi nel bacino di terza evaporazione e, infine, nelle vasche salanti, ubicate nella zona occidentale e a sud del Bellarosa maggiore.
Nel 1985 la tracimazione di acque dolci inquinanti in alcune zone della salina ha portato il blocco dell’attività produttiva, ed oggi la circolazione delle acque viene mantenuta esclusivamente al fine di tutelare il delicato ecosistema ed evitare il suo prosciugamento.
L’idrovora del Poetto è stata sostituita da una meda a mare, posta distante circa 600 m dalla costa, che preleva le acque che poi per gravità arrivano ad una stazione di sollevamento posta in prossimità della strada litorale del Poetto e da qui inviate nel canale che alimenta l’intero complesso.
Il Terramaini scorre lungo la sponda occidentale del Bellarosa maggiore, raccoglie prima le acque provenienti dal “troppo pieno” del Bellarosa minore e più a valle le acque di deflusso di un canale di regimazione delle saline e infine prosegue verso ovest separando la zona meridionale della città di Cagliari (quartieri di Monte Mixi e Amsicora) dai quartieri di La Palma, San Bartolomeo e Sant’Elia. Il canale sfocia in prossimità dello stadio Sant’Elia nel settore meridionale del porto di Cagliari.
(fonte Wikipedia)
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